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Opel: Vedere Ed Essere Visti

Come saranno le smart city in cui vivranno i giovani del futuro

Strumenti digitali, intelligenza artificiale e tecnologie green per città sostenibili, inclusive e vivibili. Come dovranno essere le smart city per soddisfare le esigenze dei giovani di domani.

Strumenti digitali, intelligenza artificiale e tecnologie green per città sostenibili, inclusive e vivibili. Come dovranno essere le smart city per soddisfare le esigenze dei giovani di domani.

 

Nei contesti urbani, il termine smart city viene usato per indicare quelle situazioni in cui la tecnologia viene utilizzata come strumento per migliorare l’infrastruttura e la vita dei cittadini – un alleato fondamentale se consideriamo che oltre due terzi della popolazione globale vivrà in città entro il 2050. In Italia, è soprattutto Milano l’esempio più evoluto di questo modello: sono sei anni di fila che è in cima alla classifica stilata dal rapporto ICity Rate del Forum pubblica amministrazione, in cui vengono analizzate 15 dimensioni urbane definite da 107 indicatori. A seguire, anche centri come Firenze e Bologna stanno facendo grandi passi avanti.

 

Ma il vero punto di partenza sono le persone, non la tecnologia. Non serve solo digitalizzare l’infrastruttura tradizionale e rendere i sistemi più efficienti; la tecnologia è un mezzo per le municipalità per fornire servizi mirati a migliorare il modo in cui i cittadini interagiscono con l’ambiente urbano. In realtà, non esiste città al mondo che potremmo definire smart a tutti gli effetti: il concetto è soprattutto una guida per orientare i cambiamenti del futuro. Secondo il rapporto del McKinsey global institute, Smart city: soluzioni digitali per un futuro più vivibile, anche le città più avanzate al mondo come Amsterdam, New York, Seul, Singapore e Stoccolma hanno ancora tanta strada da fare. Questa considerazione offre uno spunto per esplorare le caratteristiche che rendono una città smart sulla base delle tendenze di oggi, ma proiettate verso i bisogni dei giovani di domani. La chiave sono le persone, non la tecnologia. 

 

Una mobilità sostenibile a 360 gradi

Nell’Unione Europea, il settore dei trasporti (inclusi quelli navali e l’aviazione) ha generato il 27 per cento delle emissioni di gas serra nel 2017. I giovani di domani guideranno esclusivamente veicoli a basso impatto ambientale come quelli elettrici – già una realtà oggi come dimostra la gamma Opel. Le tecnologie verdi verranno applicate alla mobilità e alla generazione dell’energia per creare sistemi domestici integrati. Le stazioni di ricarica elettriche saranno disponibili presso tutte le case e tutti i condomini, alimentate con energia rinnovabile prodotta in loco presso le abitazioni o in cooperative energetiche.

 

Mobilità 100 per cento accessibile

Circa il 15 per cento della popolazione mondiale è affetta da disabilità. Per queste persone, una mobilità completamente accessibile significa potere lavorare, partecipare nella vita di tutti i giorni e godere delle proprie libertà. Oltre all’adozione del design universale nella creazione dei veicoli e dei sistemi di trasporto, anche l’intelligenza artificiale rivoluzionerà l’accessibilità. Ad esempio, i mezzi di trasporto pubblico saranno in grado di riconoscere un passeggero disabile grazie alla visione artificiale e quindi fornire l’assistenza necessaria, come messaggi vocali per guidare i passeggeri non vedenti o chi soffre di demenza.

 

La sharing economy per tutto e per tutti

Per sharing economy si intendono quelle attività per ottenere, cedere o condividere beni e servizi tra utenti. Il settore è già fortemente in espansione: da un valore di 13 miliardi di dollari nel 2014 è previsto che raggiunga 310 miliardi entro il 2025. Nelle smart city del futuro, una maggiore connettività, nuove applicazioni per i dispositivi smart (telefoni, orologi ecc.) e lo sviluppo delle piattaforme social permetteranno alle persone di ampliare i beni e servizi da condividere, come l’energia e la connessione internet, ad esempio. Con una conseguente riduzione dei consumi che gioverà fortemente alla salute dell’ambiente.

 

Forestazione urbana e orti verticali

“Una foresta urbana può essere un aiuto straordinario per migliorare la qualità della salute e della vita in una città”, secondo l’architetto Stefano Boeri, promotore della forestazione urbana in tutto il mondo. Questa strategia è fondamentale per far fronte alle grandi sfide ambientali come il riscaldamento globale e l’inquinamento. Grazie alle nuove tecnologie, il verde diventerà una parte integrante dei processi per progettare gli spazi urbani. Ad esempio, con un aumento degli orti urbani verticali che non solo produrranno alimenti a chilometro zero, ma offriranno ai giovani opportunità di impiego e formazione.

 

Coworking “pubblici”

Sono 26mila gli spazi di coworking in tutto il mondo. Un numero importante ma limitato rispetto alla crescita della domanda da parte di professionisti e aziende. In futuro il mercato del lavoro sarà sempre più flessibile e orientato verso il “nomadismo digitale”, un modello in cui le persone sono libere di lavorare ovunque grazie alle telecomunicazioni. Nelle smart city di domani, le imprese specializzate ma anche i comuni stessi offriranno un’ampia scelta di coworking per accedere ai più avanzati strumenti digitali nonché a comunità di professionisti, situati in edifici all’avanguardia per le loro caratteristiche sostenibili. 

 

L’università del futuro

I giovani del futuro verranno formati in università molto diverse da quelle di oggi. La presenza fisica diventerà più obsoleta, con la possibilità di accedere all’istruzione in qualsiasi momento e luogo grazie alle piattaforme digitali. Inoltre, l’insegnamento sarà basato sull’immersione in situazioni reali e sulle azioni invece delle nozioni – spostandosi, dunque, “dall’aula al laboratorio”, nelle parole di Knut Haanaes del World economic forum. E l’obiettivo sarà preparare gli studenti a entrare in un nuovo ambiente professionale, non più basato su sistemi di comando e controllo ma invece collaborativo e orizzontale.

 

I dati che aprono un mondo

Big data ha già rivoluzionato l’economia e la società. Nelle smart city di domani l’analisi di grandi volumi di dati sarà sempre più al servizio dei cittadini, che potranno accedere a informazioni utili – dai livelli di inquinamento alle condizioni del traffico – attraverso piattaforme aperte. Queste aiuteranno anche a migliorare l’erogazione di servizi pubblici e privati, ad esempio con il monitoraggio remoto dei pazienti per migliorare gli interventi di medicina preventiva, e non solo. Sempre più attenzione verrà posta anche a una maggiore trasparenza in modo da meglio tutelare la privacy e i diritti dei cittadini.